Lago alpino
Energia

Raccogliere razionalmente le acque in ambienti non edificati

Contesto

L'azione congiunta delle temperature più elevate, delle precipitazioni ridotte durante il periodo estivo (in un contesto in cui la quantità totale delle precipitazioni annuali non dovrebbe cambiare) e la diminuzione dell'apporto idrico dei ghiacciai comporterà rischi di siccità e di scarsità idrica.

Per garantire l'approvvigionamento idrico per il consumo umano, l'agricoltura, la produzione di energia e l'innevamento sarà quindi necessario realizzare opere che consentano la raccolta delle acque dei corsi d'acqua, delle sorgenti e, più in generale, dell'acqua piovana, per poterla utilizzare nei periodi di scarsità idrica.

Aspetti di governance

Per garantire l'approvvigionamento idrico, gli orientamenti strategici dovrebbero auspicare e favorire la realizzazione di impianti per il loro stoccaggio (realizzazione o ampliamento di serbatoi, bacini di accumulo, laghi artificiali di contenimento e dighe), tenendo conto che le Regioni non hanno competenze regolamentari in materia di dighe di grandi dimensioni (altezza > 15 m e capacità del serbatoio > 1.000.000 metri cubi in Vda).

Occorrerà valutare, anche a livello sovracomunale, l'opportunità di utilizzare l'acqua dei laghi naturali e di realizzare nuove dighe e nuovi bacini laddove, in seguito alla regressione dei ghiacciai, si formeranno delle depressioni del terreno, tenendo conto degli impatti sul paesaggio e sugli ecosistemi.

Aspetti normativi

Per garantire l'approvvigionamento idrico, fra gli strumenti di pianificazione dovrà essere ammessa la realizzazione di opere per lo stoccaggio delle acque dei corsi d'acqua, delle sorgenti e delle acque piovane o l'utilizzazione dell'acqua dei laghi naturali.

Sarà anche necessario individuare a livello sovracomunale i luoghi per l'eventuale realizzazione di nuove dighe e bacini laddove, in seguito alla regressione dei ghiacciai, rimarranno delle depressioni del terreno.

Si dovranno quindi inserire norme specifiche per integrare criteri di localizzazione di queste opere, tenendo conto dell'mpatto sul paesaggio e sugli ecosistemi nelle disposizioni generali di attuazione dei piani regolatori e aggiornando la zonizzazione.

Aspetti tecnici

Per immagazzinare l'acqua e poterla utilizzare durante i periodi di scarsità idrica, occorre quindi creare o ingrandire serbatoi (serbatoi rigidi in calcestruzzo o metallo all'aperto, serbatoi flessibili, serbatoi murati interrati, strutture alveolari ultraleggere), bacini di accumulo (stagni coperti, impluvium/stagni, laghi artificiali di contenimento), dighe, ecc. e, se necessario, utilizzare l'acqua dei laghi naturali.

La fattibilità tecnica e l'orizzonte di attuazione dipendono dalla dimensione dell'infrastruttura che si intende realizzare (più semplice e a breve termine per le cisterne e i bacini piccoli, complesso e medio-lungo termine per le opere di dimensioni più grandi).

I relativi progetti dovranno tener conto degli impatti sul paesaggio e sugli ecosistemi e garantire la sicurezza degli utenti e degli escursionisti, con recinzioni e coperture se necessario.

Punti deboli e opportunità

Buone pratiche già adottate

Obblighi per l'attuazione in Valle d'Aosta

Aspetti di governance

È auspicabile integrare i nuovi orientamenti per lo stoccaggio delle acque in ambiente non edificato nei piani strategici e nei piani settoriali interessati.

Aspetti normativi

  • Verificare che i lavori e gli usi previsti non siano in contrasto con la normativa del Piano Territoriale Paesaggistico (PTP - in particolare con l'art. 40 delle Disposizioni di applicazione, nel caso dei laghi elencati nell'allegato 4-L - aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario) e del Piano di Protezione delle Acque (PTA - in particolare con l'art. 47 che prevede che nel caso dei «corpi idrici di particolare pregio», elencati all'art. 13.3, occorre garantire la conservazione dei componenti morfologici e naturali e che gli eventuali interventi ammissibili siano prioritariamente destinati all'autoconsumo locale);
  • prevedere nei piani regolatori la possibilità di realizzazione delle opere e degli interventi necessari;
  • definire le sottozone del territorio comunale in cui consentire gli interventi;
  • definire le caratteristiche delle opere nel regolamento edilizio comunale;
  • ricordare le eventuali deroghe previste dalla legislazione in vigore (ad esempio quella prevista per gli interventi intorno alle zone umide, ai laghi naturali e ai laghi artificiali).

Raccomandazioni per l'attuazione in Vallese

In Vallese, questa azione è rilevante per l'agricoltura, il turismo, l'energia e aderisce alle misure G1-G6 dell'ultima strategia Acqua del Cantone. Concorda anche con la scheda E.1. «Gestione delle risorse idriche» che promuove una gestione sostenibile, razionale ed efficiente delle risorse idriche e la valorizzazione dei sistemi di recupero delle acque piovane e con la scheda E.4. «Produzione di energia idroelettrica» che mette in evidenza un aumento della produzione energetica (soprattutto per l'inverno) attraverso la realizzazione di nuovi impianti, nonché attraverso l'ampliamento, la ristrutturazione, la trasformazione e l'ottimizzazione degli impianti idroelettrici esistenti.

Inoltre, i comuni sono competenti in questo settore in quanto hanno il diritto di disporre delle acque pubbliche, comprese le acque sotterranee sul loro territorio. Esse devono tuttavia coordinarsi e consultare i servizi competenti del Cantone per garantire che i progetti rispettino il diritto federale e cantonale e gli orientamenti strategici in materia ambientale, paesaggistica e idraulica. In materia di energia idroelettrica, esse possono anche concedere concessioni a terzi per concedere loro il diritto di utilizzare le forze idrauliche di un corso d'acqua. Tutto ciò nel rispetto del quadro della legge sull'utilizzo delle forze idrauliche (Lcfh) e in particolare dell'obiettivo della strategia che permette al Vallese di controllare la forza idraulica generando nel contempo valore aggiunto nel cantone. I grandi impianti di raccolta sono soggetti alla sorveglianza dell'Ufficio federale dell'energia (UFE) mentre i piccoli sono soggetti alla sorveglianza del Cantone.

La piattaforma Acqua, sul sito del Cantone, raccoglie numerose informazioni su diverse tematiche legate all'acqua destinate ai comuni e ai privati.

Buone pratiche per:

L'associazione Agridea e l'Aiuto svizzero alla montagna hanno recentemente pubblicato online i ritratti di cinque alpeggi svizzeri che hanno realizzato progetti innovativi di approvvigionamento idrico in un contesto di siccità e di diminuzione della disponibilità delle risorse  idriche: serbatoi e pozzi d'acqua, mobilitazione degli strumenti digitali e ammodernamento delle infrastrutture. Questi ritratti possono potenzialmente suggerire idee ai comuni di montagna in un contesto di cambiamento climatico.

Si sottolinea inoltre che il Cantone sta attualmente lavorando all'elaborazione di un Piano sulle forze idrauliche che fornirà sicuramente orientamenti strategici per la sistemazione, l'ampliamento o la costruzione di nuovi impianti.

Documenti e link utili

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