Territorio
Alta montagna
Ambiente
Naturale
Orizzonte temporale di realizzazione
Medio termine
Fattibilità tecnica
Complessa

Obiettivo

Adeguamento degli edifici e delle infrastrutture di alta montagna ai cambiamenti climatici

Contesto

I cambiamenti climatici previsti, tra cui l'aumento delle piogge estreme e una maggiore destabilizzazione dei territori di alta montagna, causata dal degrado del permafrost e dal ritiro dei ghiacciai, comportano un aumento della frequenza, del numero, dell'ampiezza, della distribuzione spaziale e temporale, e dell'ampiezza dei rischi naturali che, in alta montagna, sono rappresentati in particolare da crolli e cadute massi, frane, valanghe, innondazioni glaciali, cadute di seracchi, valanghe di ghiaccio, svuotamento brutale di laghi glaciali, colate detritiche.

Il ritiro dei ghiacciai e il cambiamento delle caratteristiche dei terreni di fondazione in seguito al disgelo del permafrost, provocano una frattura della roccia e una diminuzione delle proprietà geotecniche dei terreni e recano numerosi problemi anche all'edilizia di alta montagna. 

Sarà quindi importante studiare queste tematiche e tenerne conto nella realizzazione e nella ristrutturazione degli edifici di alta montagna.

Aspetti normativi

I territori di alta montagna interessati da edifici e infrastrutture esistenti o da realizzare dovranno essere oggetto di studi approfonditi sui rischi naturali cui sono soggetti, con particolare attenzione ai nuovi rischi legati al cambiamento climatico.

Per far fronte a questi nuovi rischi, si dovrà includere negli strumenti di pianificazione l'abbandono, lo spostamento, la sostituzione, il rinnovo e la nuova realizzazione delle infrastrutture e degli edifici soggetti a rischi naturali, nonché di eventuali opere di protezione necessarie.

Sarà quindi importante inserire negli strumenti di pianificazione norme specifiche che integrino, tra l'altro:

  • criteri di localizzazione degli edifici, quali l'altitudine e la vicinanza a itinerari di alpinismo o di escursionismo, sci o mountain bike, tenendo conto dei problemi relativi ai rischi naturali cui è soggetto il territorio;
  • criteri di dimensionamento degli edifici in funzione del numero di potenziali utenti;
  • criteri di limitazione dello sfruttamento delle risorse naturali (acqua, elettricità, ecc.) e di emissione di inquinanti nell'atmosfera e nel suolo;
  • criteri per la ristrutturazione degli edifici dismessi, assegnando loro una destinazione non residenziale;
  • degli obblighi di smantellamento delle opere dismesse (fissando un termine obbligatorio di intervento) e di ripristino dell'ambiente dopo lo smantellamento e misure analoghe di ripristino dell'ambiente in caso di realizzazione di opere di protezione.

Punti deboli e opportunità

Schede delle buone pratiche già adottate

Schede delle buone pratiche già adottate 

Obblighi per l'attuazione in Valle d'Aosta

Aspetti normativi

Revisione delle cartografie degli spazi non edificabili (carte dei terreni franosi e delle frane, delle terre alluvionali, dei terreni esposti al rischio di valanghe o di colate di neve), tenendo conto delle problematiche legate ai cambiamenti climatici e in particolare della degradazione del permafrost e del ritiro dei ghiacciai.

  • Inserimento delle nuove indicazioni regolamentari, illustrate nel capitolo "aspetto normativo" della descrizione dell'azione, nei piani di sviluppo.
  • definizione delle sottozone del territorio comunale in cui saranno ammessi gli interventi.
  • definizione delle caratteristiche delle opere nel regolamento di costruzione comunale.

Raccomandazioni per l'attuazione in Vallese

Questa azione è pertinente per i comuni in caso di revisione delle mappe di pericolo o in caso di valutazione di un pericolo che non era stato precedentemente valutato. Infatti, se un'infrastruttura turistica (ad esempio campeggio) si trova, in seguito ad una nuova valutazione dei pericoli, in una zona rossa, il comune e il cantone hanno la possibilità di far chiudere lo stabilimento o di forzarne lo spostamento. Allo stesso modo, permette ad alcuni comuni di fissare prescrizioni nel loro regolamento edilizio e di zonizzazione (RCCZ) e, se necessario, di adattare il loro piano di zonizzazione (PAZ) delimitando alcune parcelle in zone di pericolo per consentire loro di ridurre la loro zona edificabile (LAT).

Per le questioni legate alle costruzioni sul permafrost, le valutazioni sono effettuate quotidianamente, dato che una grande quantità di installazioni e di infrastrutture si trovano già attualmente sul permafrost. Molte di queste infrastrutture sono gestite da operatori privati (soprattutto impianti di risalita) che devono pertanto tener conto dei rischi connessi alla loro costruzione, manutenzione e funzionamento. L'SLF lavora su questi temi, pubblica regolarmente raccomandazioni e talvolta effettua perizie per un oggetto particolare. Tutte le costruzioni situate al di fuori della zona edificabile sono soggette agli specialisti dei pericoli naturali che danno preavviso con spesso condizioni o raccomandazioni.

Documenti e link utili

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