
Realizzare delle carte per valutare i territori e le dinamiche
Argomenti
- Riduzione del livello delle falde acquifere
- Degrado delle foreste
- Aumento della quota del permafrost
- Eventi estremi (rischi naturali)
- Formazione di isole di calore
- Penuria di acqua
- Carenza di acqua per il suolo, l'agricoltura e l'innevamento artificiale
- Riduzione delle nevicate, aumento della quota della neve, riduzione della permanenza della neve al suolo
- Spostamento dell'agricoltura in quota
Obiettivo
Riconoscere e monitorare i rischi legati ai cambiamenti climatici
Contesto
Tra i numerosi impatti che i cambiamenti climatici avranno sugli ambienti naturali e sugli aspetti antropogenici, è importante sottolineare:
- l'aumento della destabilizzazione dei territori di alta montagna dovuta alla degradazione del permafrost per il ritiro dei ghiacciai, con conseguente aumento dei rischi naturali;
- la variazione del regime delle precipitazioni e la diminuzione dell'apporto idrico dei ghiacciai che aumenterà i rischi di siccità e di scarsità idrica;
- l'aumento delle temperature e dei giorni torridi nelle aree urbane dei fondovalle con la formazione di isole di calore.
Per consentire ai responsabili delle decisioni di intraprendere azioni più efficaci, basate su un livello adeguato di conoscenza dei fenomeni, dovranno essere realizzate mappe di sintesi il cui scopo sarà qeullo di evidenziare le zone in questione rispetto ai cambiamenti climatici. Le carte saranno aggiornate periodicamente per tracciare l'evoluzione dei vari fenomeni.
Aspetti di governance
È importante che nella definizione/revisione di qualsiasi cartografia avente per tema la rappresentazione dei fattori territoriali, sia a livello comunale che a livello sovracomunale, si tenga conto delle variabili fisiche legate ai cambiamenti climatici e si evidenzino gli effetti dovuti al cumulo di fattori.
Aspetti normativi
Completare, ove necessario, il sistema normativo sovralocale (regionale, cantonale, ...) con l'obbligo di cartografare i territori interessati dai rischi derivanti dai cambiamenti climatici, quali:
- i territori interessati dal degrado del permafrost e dal ritiro dei ghiacciai;
- le zone soggette a rischi naturali (inondazioni glaciali, cadute di seracchi, valanghe di ghiaccio, svuotamento improvviso di laghi glaciali, valanghe, crolli e caduta massi, frane, colate di fango, colate detritiche, terreni inondabili, ecc.);
- le aree boschive;
- la permeabilità del suolo nelle aree edificate
- la presenza di isole di calore nelle zone edificate;
- i corridoi ecologici.
Sarà inoltre importante assicurare:
- la revisione periodica delle varie cartografie;
- la loro pubblicazione online, utilizzando metodologie che consentano di comprendere facilemnte tutti i fattori di rischio.
Punti deboli e opportunità
Opportunità
La conoscenza dei diversi rischi e debolezze cui è soggetto il territorio consentirà di monitorarli meglio e di adottare misure di mitigazione e prevenzione.
Buone pratiche già adottate
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Caso pilota «Urbanistica e edificazione sostenibile nel Comune di Courmayeur»
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Carte del permafrost: estratto dalla Carta della distribuzione del permafrost in Svizzera e del permafrost nelle Alpi del Piemonte (documento in lingua francese)
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GeoNavigatore SCT della Regione Autonoma Valle d’Aosta : cartografia delle zone esposte al cumulo di fattori a rischio idrogeologico
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Evolution de l’imperméabilisation du sol en Région de Bruxelles-Capitale (documento in lingua francese)
-
Cartographie des îlots de fraîcheur dans la Région de Bruxelles-Capitale (documento in lingua francese)
-
Measuring Urban Resilience in Moncalieri (documento in inglese)
-
Cartografia interattiva Rhônes-Alpes
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MapUCE – Urbanisme & (micro-)climat (documento in lingua francese)
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Valais-Plan directeur cantonal 2019-A.16-Dangers Naturels (documento in lingua francese)
Obblighi per l'attuazione in Valle d'Aosta
Aspetti di governance
Completare il PTP e la legge regionale 11/1998 con l'obbligo di studiare e mappare le nuove tematiche legate ai cambiamenti climatici: degrado del permafrost e arretramento dei ghiacciai, permeabilità dei suoli e presenza di isole di calore nelle aree edificate.
Aspetti normativi
- Realizzazione di nuove cartografie specificamente dedicate alle tematiche del cambiamento climatico, prodotte in seguito all'elaborazione di norme relative al monitoraggio e alla protezione dei territori più sensibili;
- revisione, in applicazione dell'articolo 38 della legge regionale 11/1998, delle cartografie di cui agli articoli 33, 35, 36 e 37 della legge regionale 11/1998 (carte delle aree boschive, dei terreni franosi, delle terre alluvionali, dei terreni esposti al rischio di valanghe o di colate di neve), tenendo conto delle problematiche legate ai cambiamenti climatici e in particolare alla degradazione del permafrost e all'arretramento dei ghiacciai, e revisione periodica delle varie cartografie;
- inserimento delle nuove indicazioni normative negli strumenti di pianificazione (PRG).
Raccomandazioni per l'attuazione in Vallese
L'elaborazione delle mappe di pericolosità è un compito comunale e il cantone è incaricato di convalidarle. Le carte sono revisionate periodicamente e nuove mappe di pericolosità sono elaborate quando si rileva un nuovo rischio non ancora valutato (in particolare per ls caduta massi). Gli scenari di eventi estremi (es. temporali violenti) sono presi in considerazione nella definizione delle zone di pericolo. I comuni devono tener conto di tali mappe di pericolosità per tutte le attività che hanno effetti sull'organizzazione del territorio e riportano le zone di pericolo a titolo indicativo nel loro piano di zonizzazione (PAZ), stabiliscono i requisiti corrispondenti nel loro regolamento edilizio e zonizzazione (RCCZ) e, se necessario, adattano il loro PAZ. In via accessoria, la suddivisione di alcuni appezzamenti in zone di pericolo potrebbe consentire ai comuni di ridurre la loro area edificabile (LAT).
Il Cantone e la Confederazione sovvenzionano l'elaborazione di queste mappe. L'attuazione delle mappe di pericolosità in caso di eventi estremi è regolata da piani di emergenza specifici per ciascun tipo di pericolo che definiscono chi fa cosa e dove, a seconda del grado di pericolo.
I ghiacciai potenzialmente pericolosi sono monitorati periodicamente tramite immagini satellitari, voli di ricognizione annuali o di visione locale. Un inventario e una classificazione (indice di rischio) di tali ghiacciai sono redatti annualmente.
Anche la mappatura delle isole di calore urbano è un'azione importante per i comuni in quanto consente di individuare le zone in cui potrebbero essere scelte misure adattive per migliorare la qualità della vita degli abitanti.
Documenti e link utili
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Obiettivo
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