
Ristrutturare gli edifici esistenti
Tipologia
Ambiente
Orizzonte temporale di realizzazione
Fattibilità tecnica
Obiettivo
Riqualificare la qualità ambientale degli edifici
Contesto
In montagna, il riscaldamento climatico è più forte che in pianura, la variabilità annuale delle precipitazioni totali aumenta, il rapporto tra neve e precipitazioni totali (pioggia + neve) è in netta diminuzione, soprattutto nei contesti di elevata emissione di gas a effetto serra.
Molto spesso si assiste ad un consumo del suolo attraverso una costruzione eccessiva che porta alla saturazione e soprattutto all'impermeabilità delle zone urbanizzate. Questo si sovrappone alla presenza, in alcuni contesti territoriali, di edifici esistenti a volte sottoutilizzati e obsoleti, portatori di problematiche ambientali e strutturali e soprattutto di spreco di energia.
Per ridurre la produzione di CO2, far fronte all'aumento delle temperature, alla scarsità d'acqua e alle problematiche di spreco di risorse e di energia occorre talvolta incoraggiare la demolizione totale e la ricostruzione, con migliori prestazioni energetiche, di edifici esistenti, privi di valori architettonici e storici, che non possono essere ristrutturati a costi ragionevoli e con buone prestazioni energetiche.
Occorre quindi valutare la qualità dell'edificio esistente sia dal punto di vista delle prestazioni energetiche (materiali e attrezzature) che delle prestazioni strutturali e, se si dimostrano abbastanza deboli, rendere possibile la demolizione. In secondo luogo, partendo da un'analisi ambientale del sito in cui sono collocati gli edifici, la ricostruzione deve tener conto di vari aspetti: analizzare le prestazioni desiderate per l'involucro, gli impianti e le prestazioni energetiche, prevedere l'utilizzo di materiali sani e naturali servendosi talvolta di principi bioclimatici, ricorrere alle energie rinnovabili e ai sistemi idrochimici efficienti, riutilizzare le acque piovane riducendo l'impermeabilizzazione e la gestione delle acque pluviali sul suolo, installare sistemi di monitoraggio dei consumi, valutare la sostenibilità desiderata e i costi di manutenzione.
È tuttavia necessario inserire negli strumenti di pianificazione la possibilità di demolire lgli edifici esistenti, a determinate condizioni e in zone specifiche, definendo i criteri di integrazione ambientale, le prestazioni e la qualità minima richiesta per la ricostruzione.
L'orientamento delle norme specifiche derivanti da questa azione sarà oggetto del caso pilota di Courmayeur.
Punti deboli e opportunità
Opportunità
- Riduzione dello spreco di energia e di consumo del suolo;
- miglioramento delle prestazioni strutturali ed energetiche medie delle zone edificate;
- applicazione estesa dei criteri di sviluppo sostenibile nell'edilizia.
Punti deboli
- Temporaneo aumento dei rifiuti da costruzione;
- inquinamento atmosferico nelle fasi di demolizione.
Buone pratiche già adottate
Obblighi per l'attuazione in Valle d'Aosta
Completare le disposizioni generali di attuazione del piano di sviluppo comunale con l'indicazione della possibilità di demolizione di alcuni edifici o gruppi di edifici.
Indicare le zone nelle quali consentire la demolizione e la ricostruzione nella zonizzazione del piano di sviluppo comunale. Specificare le caratteristiche richieste per la ricostruzione nei regolamenti edilizi.
Tutto ciò nel rispetto delle procedure di istituzione, di adozione e di approvazione delle varianti agli strumenti di pianificazione a livello comunale, tra cui al titolo III della LR11 98, procedure per modificare i regolamenti edilizi comunali, di cui al titolo VII della LR11 98, della disciplina degli spazi non eidficabili, di cui al titolo V della LR11 98 e nel rispetto di quanto previsto con la LR 24 2009.
Raccomandazioni per l'attuazione in Vallese
Per questa azione, il Cantone del Vallese e la Confederazione svizzera puntano più sulla ristrutturazione dei vecchi edifici che sulla loro demolizione e sul ruolo chiave dei comuni nella transizione energetica in virtù delle loro maggiori competenze decisionali (pianificazione territoriale, autorizzazione edilizia, approvvigionamento energetico, concessioni idrauliche). In questo modo possono dare l'esempio ristrutturando in modo ambizioso gli edifici pubblici. Possono anche apportare considerazioni energetiche nella revisione dei loro regolamenti edilizi e di zonizzazione (RCCZ) e dei piani di quartiere.
Il Servizio per l'energia e le forze idriche (SEFH) ha elaborato una serie di documenti per guidare i comuni e i proprietari nella ristrutturazione degli edifici e il Cantone, la Confederazione e alcuni comuni mettono a disposizione aiuti finanziari.
Il Cantone del Vallese invita anche i comuni dell'Espace Mont-Blanc a puntare sulla valorizzazione delle certificazioni esistenti in Svizzera, in Francia o in Italia. Tra questi ultimi si può pensare al certificato CECB, alle certificazioni Minergie o Cité del'Energie.
Osservazioni: una Cité de l'Energie è una città o un comune che si impegna a favore dell'uso efficiente dell'energia, della protezione del clima, delle energie rinnovabili e di una mobilità rispettosa dell'ambiente, non riguarda un singolo edificio.
Documenti e link utili
Rinnovo energetico
Certificazioni energetiche
Informazioni per le sovvenzioni
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