Riutilizzare le acque piovane, le acque reflue depurate e grigie
Obiettivo
Garantire la gestione dei problemi legati alla mancanza d'acqua e far fronte alla scarsità idrica
Contesto
A causa dei cambiamenti climatici, le risorse idriche diventeranno sempre più preziose e la loro potabilizzazione sarà costosa, se ne consiglia pertanto il riutilizzo per ridurre i consumi di acqua potabile e i volumi di acqua scaricata nella rete.
Riducendo la quantità di acqua da gestire, si possono realizzare notevoli risparmi a livello di comunità per il trattamento dell'acqua, riducendo nel contempo la pressione sui sistemi di depurazione e sul servizio di approvvigionamento di acqua potabile.
È pertanto opportuno prevedere il riutilizzo delle acque piovane, delle acque reflue depurate e delle acque grigie adottando specifiche tecniche di riciclaggio.
Aspetti di governance
Inserire, negli atti normativi locali e nei piani urbanistici, disposizioni a favore di un obiettivo generale di riduzione del consumo di acqua potabile e dei volumi di acqua scaricata in rete.
In particolare nei regolamenti edili prevedere il recupero delle acque piovane, delle acque grigie e delle acque reflue depurate:
- durante i lavori di ristrutturazione dell'edificio;
- durante la ristrutturazione di superfici edificate o non edificate;
- fin dall'ideazione di un progetto.
Aspetti normativi
Acque piovane
- Definire i tipi di intervento sugli edifici esistenti (ad es. manutenzione straodinaria, ristrutturazione di edifici, nuova costruzione) e per i vari tipi di uso in cui è obbligatorio realizzare impianti per gestire correttamente le risorse idriche piovane e non pesare sulla rete fognaria laddove ciò non sia necessario (stoccaggio e riutilizzo dell'acqua piovana).
- Imporre il recupero dell'acqua piovana per l'irrigazione di aree verdi e campi sportivi.
Acque grigie
- È necessario promuovere il recupero delle acque grigie per i seguenti settori:
- per i settori tendenzialmente ad altro consumo idrico, come ad esempio il settore alberghiero, in quanto costituisce un'importante fonte di risparmio idrico. Dopo il trattamento, l'acqua delle docce può essere riutilizzata una seconda volta per i servizi igienici,
- per gli immobili ad uso collettivo (abitazioni, imprese, amministrazione, scuole),
- per gli edifici individuali (dove opportuno).
- Occorre definirne i criteri di realizzazione. La decisione di riciclare le acque grigie deve pertanto basarsi su un'analisi ragionevole del suo impatto ambientale. Prima di realizzare un'impianto di riutilizzo delle acque grigie, occorre definirne il dimensionamento e l'uso delle acque. La quantità recuperata deve essere superiore o uguale al fabbisogno.
- Se ne devono definire gli usi ammessi (irrigazione degli spazi verdi e pulizia delle strade, ...).
Acque reflue depurate
- È necessario promuovere il recupero delle acque reflue depurate provenienti:
- dagli impianti di depurazione;
- delle acque reflue trattate dalle imprese.
Aspetti tecnici
Un impianto che utilizza acque piovane deve soddisfare diverse funzioni:
- raccolta delle acque: raccolta dai tetti e trasporto attraverso le grondaie e condotti;
- depurazione: filtraggio approssimativo (griglie), trattamento a monte dello stoccaggio (vasca di decantazione, setaccio, filtri, vasca di filtrazione fine), filtrazione a valle (presa d'acqua, filtrazione più o meno fine), disinfezione (cloro, ozono, UV);
- stoccaggio: la cui localizzazione dipende dalla scelta del materiale:
- esterno: in calcestruzzo, acciaio o plastica; principalmente vasche interrate, alcuni bacini (irrigazione);
- interno: principalmente vasche in polietilene; nel sottosuolo, con o senza stoccaggio intermedio (isolamento);
- ridistribuzione: pressurizzazione, approvvigionamento, segnalazione (colorazione dei tubi dell'acqua, etichettatura delle prese d'acqua).
Acque grigie
È necessario attrezzare gli impianti sanitari con due reti di evacuazione: una rete per le acque nere (acque di zavorra, acque di cucina, ecc.) diretta verso il sistema fognario; un'altra destinata alle acque grigie, diretta verso un serbatoio specifico con un by-pass verso il sistema fognario.
Sul piano tecnico, i dispositivi presenti sul mercato sono pronti. Modulari, hanno capacità che vanno da poche centinaia a diverse migliaia di litri/giorno di acqua grigia e garantiscono un trattamento di depurazione che integra filtrazione e sgrassatura delle acque di cucina.
Le tecniche applicate per il trattamento delle acque grigie dipendono dall'impiego finale dell'effluente e dallo spazio disponibile.
Ad esempio possibili soluzioni per l'uso in irrigazione:
- fossa settica, in cui l'abbattimento di agenti patogeni è debole e dipende dalla sedimentazione o dall'irrigazione locale, è una tecnica di utilizzazione quasi diretta delle acque grigie trattate;
- i bacini in serie consentono di ridurre gli inquinanti.
Punti deboli e opportunità
Punti deboli
- Rischio di inquinamento in caso di collegamenti difettosi tra il sistema di riciclaggio e la rete di approvvigionamento di acqua potabile;
- redditività variabile per uso interno a causa della doppia rete (acque grigie);
- spazio necessario per l'installazione dei sistemi di depurazione;
- eventuale rumore;
- difficoltà di installazione.
Opportunità
- Risparmio di bilancio sull'acqua potabile;
- conservazione delle risorse idriche;
- conferimento di punteggi aggiuntivi per la certificazione ambientale dell'edificio;
- riduzione delle immissioni inquinanti nella rete delle acque superficiali;
- prevenzione ai divieti d'uso dell'acqua per poter annaffiare orti e prati in caso di siccità dovuta al cambiamento climatico;
- ritenzione dell'acqua nel terreno: questo rende inutile il costoso sovradimensionamento della rete di raccolta e limita il flusso di acque piovane in occasione dei temporali.
Schede delle buone pratiche già adottate
-
Riciclare le acque: un piccolo esempio di riciclo in Valle d'Aosta, il consorzio di depurazione delle fognature dei comuni di Saint-Christophe, Aosta e Quart
-
Utilisation des eaux pluviales et réutilisation des eaux grises en habitat résidentiel (documento in lingua francese)
-
Guide sur la récupération et utilisation de l’eau de pluie (documento in lingua francese)
-
Val de marne: l'utilisation des eaux non potables (documento in lingua francese)
-
Production d’eau chaude à partir des eaux usées dans une résidence à Courcouronnes (documento in lingua francese)
-
La piscine du Val d'Yerres valorise ses eaux grises (documento in lingua francese)
-
Guide des économies d'eau- fiches 7 et 8 (documento in lingua francese)
-
Un système de récupération des eaux grises 100% québécois (documento in lingua francese)
-
La gestion des eaux usées dans le Val Pusteria
-
Stratégie eau VS (documento in lingua francese)
-
E.1 Gestion de l'eau - Canton du Valais (documento in lingua francese)
Obblighi per l'attuazione in Valle d'Aosta
Aspetti di governance
Aggiornamento del Piano Territoriale Paesistico (PTP) con l'inserimento dei principi e degli obblighi previsti dalle leggi nazionali e dal Piano di Protezione delle Acque (PTA). Inserire l'obbligo del recupero delle acque piovane, delle acque reflue depurate e delle acque grigie durante i lavori di risanamento del fabbricato, la ristrutturazione di superfici edificate o non edificate fin dall'ideazione di un progetto per i piani di sviluppo locale.
L'Autorità regionale deve seguire l'approccio previsto al titolo II, articoli 5 e 6 della L.R. 11/98.
Aspetti normativi
I Comuni dovranno rendere obbligatorio il recupero, lo stoccaggio e il riutilizzo delle acque piovane, il recupero e il riutilizzo delle acque grigie e delle acque reflue depurate nei piani di sviluppo.
Sarà necessario verificare che le opere e gli usi previsti non siano in contrasto con la normativa del Piano di Protezione delle Acque (PTA) e siano coerenti con il Decreto Legislativo 3 Aprile 2006 n. 152, "Testo Unico sulle Acque" e la «Legge regionale 24 agosto 1982, n. 59».
Per adeguare gli strumenti di pianificazione (PRG) occorre fare riferimento al titolo III della L.R. 11/98.
Sarà necessario che i comuni prevedano di completare i regolamenti di costruzione con le seguenti disposizioni:
Per le acque piovane:
- definire i principali usi domestici autorizzati per l'acqua piovana. Ad esempio: irrigazione di aree verdi, alimentazione di scarichi WC, pulizia di veicoli e pavimenti esterni;
- definire i principali usi industriali;
- definire gli usi vietati.
Per esempio:
- uso domestico se le acque sono raccolte su tetti realizzati con materiali inquinanti;
- uso domestico se l'acqua è raccolta a valle di tetti/superfici non accessibili (privi di manutenzione ordinaria);
- uso per stabilimenti che ricevono un pubblico potenzialmente sensibile (asili nido, scuole materne ed elementari, istituti sociali e medico-sociali, per anziani,...) e fragili sul piano sanitario (studi medici e odontoiatrici, laboratori...);
- prescrivere che le attrezzature da installare siano adattate secondo gli usi previsti (usi esterni e/o interni).
Per esempio:
- per l'uso di acqua piovana all'esterno di un edificio, deve essere installato un sistema di raccolta dell'acqua piovana dotato di prese, un dispositivo di filtrazione, un filtro antizanzara, un serbatoio di stoccaggio, un sistema di troppo pieno (accessibile e visibile), collegato al sistema fognario in modo indiretto e non interrato (con valvola di non ritorno) o verso un dispositivo di infiltrazione, e una segnaletica recante la dicitura «acqua non potabile» e un esplicito pittogramma di non-potabilità vicino al punto di carico;
- per l'uso di acqua piovana all'interno di un edificio, è necessario aggiungere i seguenti elementi: un dispositivo di filtrazione a monte del serbatoio, una chiara identificazione della rete di acqua non potabile, una pompa di alimentazione, un sistema di valutazione del volume di acqua piovana utilizzata nell'edificio.
- definire i criteri di dimensionamento della vasca di stoccaggio.
Per esempio:
- Tasso di copertura del fabbisogno idrico;
- Superficie attiva di copertura recuperabile/terrazze.
- definire gli obblighi di manutenzione:
Ad esempio, per gli usi interni, la manutenzione può essere prevista:
- semestrale: verificare la pulizia degli impianti di recupero dell'acqua piovana, l'esistenza della segnaletica e il buon funzionamento del sistema di disconnessione;
- annuale: pulire i filtri, svuotare, pulire e disinfettare la vasca di stoccaggio, manovrare le valvole e i rubinetti di scarico, verificare le pompe se necessario.
Per le acque grigie:
- Occorre definire i criteri di utilizzazione e di realizzazione.
Per esempio:
- Le acque grigie devono essere utilizzate nel sottocute per evitare la proliferazione esponenziale di batteri e odori di putrefazione;
- la separazione delle acque reflue deve essere realizzata o possibile mediante reti doppie;
- è essenziale evitare di gettare sostanze tossiche - candeggianti, detergenti - negli scarichi di recupero di acque grigie;
- è preferibile utilizzare saponi naturali e biodegradabili che non danneggino le piante ;
- le acque grigie devono essere considerate inadatte al consumo per la possibile presenza di agenti patogeni; non dovrebbero pertanto essere vaporizzate, ma piuttosto applicate sotto la superficie per eliminare il pericolo di inalazione delle particelle aerosol;
- i serbatoi d'acqua trattati dovrebbero essere chiaramente identificati con la dicitura "acqua non potabile" e dovrebbero essere inaccessibile ai bambini;
- le condutture che trasportano le acque grigie devono essere identificate ed etichettate anche come "acqua non potabile" per distinguerle dalle condutture dell'acqua potabile.
Per le acque depurate:
È essenziale definire gli usi ammessi. Le acque depurate possono essere riutilizzate:
- per l'irrigazione agricola/aree verdi;
- per l'industria: circuito di raffreddamento, costruzione, ecc. ;
- per l'antincendio, il lavaggio delle strade, il riciclaggio delle acque di scarico di un edificio, l'irrigazione di parchi, campi da golf, cimiteri, ecc..
Per completare i regolamenti edilizi, i Comuni devono seguire le procedure di cui agli articoli 53 e 54, titolo VII, capitolo 1 della L.R. 11/98 .
Aspetti tecnici
La procedura per la realizzazione dei lavori è prevista dagli articoli da 59 a 62 della L.R. 11/98 .
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